Aiuto! Orde barbare al Pratello: la R-esistenza
- Marta Frugoni
- 25 feb
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 29 mar
Rubrica: Sguardo sul reale
Nel cuore del centro storico bolognese, dall’ottobre 1991 all’agosto 1996, un gruppo di ragazzi e ragazze ha deciso di occupare illegalmente i locali di una palazzina di proprietà del Comune di Bologna, in via del Pratello 76 e 78. Uno degli inquilini era il futuro regista Cosimo Terlizzi, all’epoca studente del DAMS appena ventenne: dalla sua esperienza nasce il documentario amatoriale Aiuto! Orde Barbare al Pratello, poi presentato nel 1996 a Visioni italiane presso il Cinema Lumiere.
Con una telecamera VHS e una 8mm, il laboratorio Pratello TV - dei “paparazzi” incaricati di intervistare il quartiere - ci rende partecipi della vita durante l’occupazione, mostrandoci, tramite stralci di vita quotidiana, come i protagonisti gestiscono gli spazi comuni e le attività. Le case, abbandonate da diversi anni, vengono ristrutturate giorno per giorno dagli occupanti che si dividono equamente i 12 appartamenti per scrivere, dipingere, recitare, mangiare e dormire. La libertà per gli inquilini è racchiusa proprio nello stare a stretto contatto con persone eterogenee: la creatività di nessuno può essere limitata o castrata da teatri, musei e gallerie, accusati di uccidere e imbalsamare l’arte.
Tutto questo fermento testimonia un modo di abitare che prevede una qualità della vita fatta non solo di lavoro, questa casa é vissuta come uno spazio di quotidiana interazione, per questo continuo fluire di individui e di diversità: non esistono leggi condominiali, non esiste portiere e, soprattutto, non si paga l’affitto. Cosimo Terlizzi
La convivenza con gli abitanti e i commercianti di via del Pratello è fatta di alti e bassi: per ben cinque anni hanno ritrovato una vivacità culturale tipica di Bologna: i cittadini vogliono ridare vita al rione attraverso laboratori artistici, feste e concerti autogestiti da band come i Massimo Volume, gli Starfuckers, i Sushi e collettivi quali ANIMAMIA e Telefono Viola.

Non tutti, però, capiscono la filosofia che popola i numeri civici 76 e 78: numerosi saranno i reclami per gli schiamazzi e la socialità nella via, altrettante le lettere di lamentela inviate al Comune in cui si parla del “Bronx del Pratello”; proprio queste ultime porteranno a determinare lo sgombero degli appartamenti entro l’aprile del 1997, nonostante la resistenza attiva dei collettivi.
Malgrado il finale possa sembrare negativo, risalta ancora una volta l’importanza politica e sociale del Pratello già protagonista della resistenza partigiana al nazifascismo grazie ai numerosi cunicoli sotterranei scavati dai suoi abitanti. La tenacia del quartiere rimane ancora oggi una delle sue caratteristiche preponderanti: lo testimonia la festa di strada R'esistere organizzata ogni 25 aprile, che dimostra di saper appoggiare le lotte degne di essere combattute anche nella nostra contemporaneità.
L’occupazione ha avuto, inoltre, il compito fondamentale di denunciare il disinteresse del Comune verso i suoi stessi locali: gli affitti in crescita e lo spietato mercato immobiliare hanno progressivamente creato un contesto capitalistico dove il consumo regna padrone e a contare non è più il benessere dei cittadini, bensì il loro valore in quanto acquirenti e venditori: degli automi costretti all’acquisto.
lo sgombero da parte delle forze dell'ordine
La nostra autogestione, nonostante le innumerevoli azioni antifasciste e antirazziste, sembra rappresentare un pericolo per l’ordine e l’efficienza di questa città sempre pronta a cancellare le sue contraddizioni e poi a rivendicarle come motivo di orgoglio. Cosimo Terlizzi
Per cinque anni, l’occupazione di via del Pratello è stata il centro di una comunità il cui legame andava oltre la classica idea di famiglia, spingendo Bologna a ragionare sull’idea di condivisione, dimostrando ai bolognesi che anche in una città si può ritrovare una dimensione più conviviale, una socialità tipica dei paesi che sembrava ormai essere andata persa.
m. f.
Il pratello si è sempre dimostrato vivo, attivo e resiliente, bellssimo! Ci vediamo il 25 aprile❤️
molto interessante! non conoscevo